giovedì 18 ottobre 2012

Hugo Cabret

5 buoni motivi per amare questo film (e in generale il cinema):


1) perché alla base del film di Scorsese c'è un piccolo gioiello quale "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret" di Brian Selznick, che è un capolavoro di arte grafica in cui cinema, romanzo e graphic novel si fondono alla perfezione lasciando alle parole il compito di illustrare le splendidi immagini a carboncino. 




2) perché ci rivela che spesso vita e cinema vanno avanti di pari passo, a volte addirittura a braccetto. E così, il dipanarsi della storia magica che Hugo si trova a dover vivere, lo porta a trovare finalmente il suo posto nel mondo passando attraverso una serie infinita di vicissitudini. Come se fosse il piccolo ingranaggio di un meccanismo perfetto nella sua (complessa) totalità.    

3) perché ci fa scoprire il talento e il genio di George Melies, padre putativo (insieme ai fratelli Lumiere) della settima arte e inventore di un cinema colorato, fantastico e futuristico nel quale vivono creature affascinanti, misteriose e mitologiche. Tutto ciò anche senza essere necessariamente dei cinefili con la C maiuscola.


4) perché da un punto di vista visivo "Hugo Cabret" ricorda da vicino le atmosfere di un sogno e nessuno come Scorsese è abile a farci dimenticare che stiamo (solo...) guardando un film e non invero vivendo la storia in prima persona. In ciò viene aiutato dalle scenografie mozzafiato di Dante Ferretti e Francesca Lo schiavo che hanno magistralmente ricostruito la Parigi di inizio Novecento. Con la conseguenza che, così come gli  spettatori si alzavano impauriti alla proiezione del treno in arrivo alla stazione pensando che stesse davvero sbucando dallo schermo, anche noi ci troviamo nella condizione di non sapere più se siamo dentro un film, dentro un sogno o dentro la vita vera. 


5) perché, se proprio non vogliamo andare troppo in profondità, è semplicemente una fantastica storia di avventura in cui due giovani orfani - che amano il cinema e i libri - si trovano alle prese con la scoperta della vita: lo fanno passando attraverso l'interpretazione di un misterioso messaggio lasciato a Hugo da suo padre poco prima di morire nascosto all'interno di un automa da riparare, la ricerca di una chiave a forma di cuore e una miriade di altre meravigliose avventure tutte da vivere. 


Voto: 3 stelline e mezzo (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)