mercoledì 14 gennaio 2015

Out Of The Furnace: Il fuoco della vendetta

5 buoni motivi per ricredersi quando si pensava che, dopo Batman, Christian Bale non avrebbe mai più raggiunto simili livelli di epicità: 




1) perché Out of the furnace è un film duro, sofferto e sofferente, in cui dramma dopo dramma la vita di Christian Bale assume i contorni solenni di una vera e propria tragedia: debiti, prigione, morti, solo per dirne alcune, che avrebbero abbattuto chiunque, ma non lui. Anzi, proprio da questa sofferenza trova la forza (e il fuoco!) per prendersi la sua personale vendetta;  

2) perché la fotografia è grezza, sporca, quasi marcia, come lo sono le vite di quegli uomini che devono spaccarsi la schiena in fabbrica per dodici ore al giorno salvo poi essere licenziati perché comprare l'acciaio dalla Cina costa meno, di quegli uomini che tornano dall'Iraq senza che l'America abbia più niente da offrirgli, di quegli uomini che combattono illegalmente come cani perché non possono fare altro, di quegli uomini che sono costretti a farsi giustizia da soli perché il sistema (e in un certo senso la vita stessa) li ha abbandonati al loro destino;

3) perché a tenere in piedi il film con la sola forza della loro recitazione, ci sono non solo l'eroe Christian Bale (mostruoso) e l'anti-eroe Woody Harrelson (sempre più credibile ogni volta che deve fare il pazzo), ma anche Casey Affleck, Willem Dafoe, Sam Shepard, Forest Whitaker e Zoe Saldana! e non ce n'è uno solo che non dia l'idea di essere l'attore al posto giusto nel momento giusto;  



4) perché la colonna sonora, di una bellezza struggente nel suo raccontare quasi con mestizia tutto quello che succede, inizia e finisce con un pezzo dei Pearl Jam appositamente scritto da Eddie Vedder per il film, e tanto basta; 


5) perché ripropone le atmosfere di un certo tipo di cinema che oggi non esiste più, se non in rarissime eccezioni: ad esempio, i rimandi a Il Cacciatore, capolavoro inarrivabile di Michael Cimino, non stanno tanto nel difficile rapporto tra due fratelli (Robert De Niro e Christopher Walken allora, Christian Bale e Casey Affleck oggi) o nell'omaggio esplicito della scena col cervo, quanto piuttosto in quel senso di nichilismo che ieri come oggi pervade una faccia dell'America lontana dai riflettori e dai canoni hollywoodiani: un non luogo fatto di cittadine industriali, desolate e disperate, in cui gli uomini si trovano giorno dopo giorno a fare i conti con l'ingiustizia della vita.   


Voto: 4 stelline (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)

outofthefurnace.website