mercoledì 2 dicembre 2015

Il Viaggio di Arlo

5 buoni motivi per cui Il Viaggio di Arlo riesce a essere una (divertente) avventura per bambini ma con la sensibilità di un vecchio film western:


1) perché, come spesso accadeva nei western, il tutto parte da una fattoria in cui vive una famiglia di (evoluti) dinosauri agricoltori e da un ladruncolo (un piccolo "cucciolo" di uomo di nome Spot) che Arlo dovrà catturare per dimostrare al padre il suo coraggio superando le paure che lo attanagliano: solo così potrà guadagnarsi il diritto di apporre la propria impronta sul silo in cui vengono conservate le provviste per l'inverno accanto a quelle dei genitori e dei due fratelli;

2) perché c'è un viaggio lungo e difficoltoso che Arlo deve intraprendere per superare la tragedia che lo ha colpito e ritrovare la strada di casa: un fiume minaccioso (elemento fortemente simbolico) a dettare la via di una storia di crescita e di formazione che, tra le mille insidie di una Natura misteriosa e selvaggia, porterà il piccolo apatosauro a diventare un vero "uomo";

3) perché in una delle scene che forse più di tutte riprende gli stilemi dei vecchi western, nonché una delle più emozionanti, ci sono tre tirannosauri mandriani a cui dei ladri di bestiame cercano di rubare una mandria di bisonti (preistorici): sarà solo grazie all'aiuto di Arlo e Spot, divenuti per l'occasione due cowboy senza paura, che i tirannosauri riusciranno a non perdere il pascolo e continuare il loro viaggio verso sud;
4) perché ci sono le panoramiche tipiche del vecchio West, impressionanti nel rappresentare paesaggi sconfinati con campi di grano coloratissimi, montagne innevate sferzate dal vento, stormi di uccelli che volano a ridosso di nuvole sempre in movimento. Pur non essendo a livello di storia Il Viaggio di Arlo il miglior film della Pixar (in quanto fin troppo semplice nel suo essere volutamente didascalico), dal punto di vista dell'animazione e del realismo ha toccato livelli eccelsi nel gestire questi elementi grafici

5) perché c'è l'amicizia, quella vera, tra Arlo e Spot, fatta non di parole ma di tanti silenzi e di profondi sospiri (proprio come erano quelli dei pistoleri), che quando esplode non ha più limiti e si dimostra capace di superare ogni ostacolo. E a quel punto non ci sono più differenze nemmeno tra uomini e dinosauri.



Voto: 3 stelline (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)

www.ilviaggiodiarlo.it





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