martedì 24 dicembre 2024

Tetris

5 buoni motivi per cui Tetris è un film in cui ogni mattoncino si incastra alla perfezione:


1) perché la sceneggiatura di Noah Pink riesce a intrecciare dinamicamente gli elementi di tensione di un thriller politico con la narrazione biografica della vera storia di Henk Rogers, l'imprenditore che durante la Guerra Fredda lottò per i diritti di distribuzione globale del celebre videogioco. In costante equilibrio tra intrattenimento e approfondimento storico, Tetris rende coinvolgente una vicenda che sulla carta avrebbe potuto risultare complessa o eccessivamente tecnica: invece, attraverso dialoghi vivaci e un tono a metà tra l’ironico e il drammatico, le dinamiche geopolitiche e legali (benché a tratti siano volutamente didascaliche) vengono rese accessibili e avvincenti senza mai sacrificarne la complessità; 

2) perché la colonna sonora a 8 bit è un brillante omaggio alla cultura dei videogiochi anni Ottanta: in bilico tra nostalgia e modernità, la musica composta da Lorne Balfe utilizza sonorità chiptune e sintetizzatori retrò, evocando immediatamente l'estetica del gioco originale e immergendo lo spettatore nell'atmosfera dell'epoca. Punto di forza è la reinterpretazione del classico tema Korobeiniki, rielaborato con energici arrangiamenti elettronici che amplificano la tensione e il dinamismo delle scene chiave. Le musiche non si limitano a richiamare il passato ma, grazie alla coerenza stilistica e al legame con l'identità visiva del film, diventano una parte essenziale dell'esperienza integrandosi alla perfezione con il ritmo serrato della narrazione e accentuando i tanti momenti di suspense;

3) perché i personaggi sono un mix riuscito di eroi carismatici e crudeli antagonisti, ognuno con una chiara funzione narrativa e un legame con il contesto storico-politico del racconto. Henk Rogers (interpretato con grande energia da Taron Egerton) è il cuore pulsante della storia: imprenditore visionario e intraprendente, riesce a conquistare tutti grazie alla sua empatia e alla capacità di affrontare anche le sfide impossibili. Il suo rapporto con Alexey Pajitnov, il creatore del gioco, aggiunge profondità emotiva alla trama, mostrando un’alleanza sincera e un legame basato sul rispetto reciproco e sulla comune passione per la programmazione. Sul fronte opposto, gli antagonisti – tra cui spiccano funzionari sovietici e spietati uomini d'affari occidentali – sono ben caratterizzati, rappresentando l’avidità e l’opportunismo di un’epoca segnata dalla Guerra Fredda: pur essendo talvolta rappresentati in modo stereotipato, i “cattivi” svolgono un ruolo cruciale nell’aumentare la tensione e nel creare un netto contrasto con i “buoni”;


4) perché le ambientazioni sono uno degli aspetti più affascinanti della pellicola: la ricostruzione degli anni Ottanta, sia degli Stati Uniti che dell’Unione Sovietica, è realistica e immersiva, con dettagli che catturano l’estetica e l’atmosfera di quel periodo. I contrasti visivi tra i luoghi riflettono efficacemente le tensioni della Guerra Fredda: i vivaci uffici delle aziende occidentali brillano di colori accesi e ottimismo capitalista, mentre le cupe e austere architetture sovietiche comunicano rigidità e oppressione. Mosca, in particolare, è rappresentata con una palpabile sensazione di claustrofobia e sorveglianza che accentua la tensione drammatica. Le sequenze che mescolano ambientazioni reali con elementi visivi ispirati al design pixel art di Tetris (scelta audace ma riuscita), aggiungono un tocco stilistico unico creando un connubio tra realtà storica e omaggio al mondo dei videogiochi;

5) perché la filosofia di Tetris di Jon S. Baird riflette in modo sorprendente lo spirito del gioco che celebra: alla base del racconto c’è l’idea di costruire qualcosa di significativo superando ostacoli complessi proprio come nel videogame dove ogni pezzo deve trovare il suo posto per creare ordine dal caos. In un mondo diviso da barriere ideologiche, la determinazione di Henk Rogers e Alexey Pajitnov nel lottare contro potenti interessi politici ed economici, rispecchia il concetto del giocatore di Tetris che non si arrende mai, anche di fronte a livelli apparentemente insuperabili. Tetris non è solo una storia di diritti legali e conquiste tecnologiche, ma un’esaltazione della perseveranza umana e del potere della creatività, in perfetta armonia con l’essenza stessa del gioco: un gioco semplice ma coinvolgente, capace di trascendere ogni confine geografico e linguistico. 


Voto: 3 stelline e mezzo (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)

tv.apple.com/tetris