domenica 28 settembre 2025

Una battaglia dopo l'altra

5 buoni motivi per cui Una battaglia dopo l’altra conferma la grandezza di Paul Thomas Anderson:


1) perché ogni volta che pensi che Leonardo DiCaprio sia arrivato al massimo della sua maturità attoriale, lui alza l’asticella. Nei panni di Bob Ferguson offre un’interpretazione magnetica e intensa, un uomo fragile che non cade mai nella retorica dell’eroe. La sua forza sta nei dettagli: un sorriso spezzato, uno sguardo che tradisce il peso del passato, un gesto di protezione verso la figlia. Alterna silenzi carichi a esplosioni controllate, rivelando un personaggio sempre in bilico, umano e credibile. E nelle relazioni con gli altri personaggi, soprattutto con la figlia, trova il cuore morale del film sostenendolo dall’inizio alla fine con una prova che vibra di autenticità;

2) perché ha un cast di comprimari stellare: Sean Penn costruisce un antagonista inquietante e grottesco, capace di incarnare le ombre del potere; Benicio Del Toro porta il suo carisma ruvido e magnetico che aggiunge profondità (e comicità) a ogni scena; Chase Infiniti sorprende per freschezza ed energia, offrendo il contrappunto emotivo più autentico. Non sono semplici presenze di contorno ma ognuno trova il proprio spazio contribuendo a un racconto corale che amplifica l’impatto di DiCaprio e arricchisce l’universo del film;

3) perché Paul Thomas Anderson osa ancora una volta e mescola cinema d’autore e spettacolo puro, alternando azione, satira e dramma con un coraggio che pochi oggi possiedono: la sua regia abbatte i confini tra intrattenimento e ricerca, orchestrando una storia che scivola con naturalezza da momenti epici e spettacolari a passaggi intimi e contemplativi. Anderson non cerca mai la via più semplice: preferisce rischiare inserendo deviazioni narrative e scelte stilistiche che sorprendono senza tradire la coerenza del film. Così ogni scena diventa un terreno di sperimentazione dove l’epica visiva si intreccia con riflessioni profonde sul presente dimostrando che il cinema può ancora essere al tempo stesso popolare e autoriale;

4) perché immagini e suoni si fondono e si intrecciano in un’esperienza cinematografica indimenticabile. Da un lato l’occhio fotografico di Anderson trasforma i paesaggi americani in metafora, dalle città frenetiche ai deserti immensi, luoghi che diventano lo specchio delle lotte interiori dei personaggi. Dall’altro la musica di Jonny Greenwood che vibra tra tensione e malinconia, avvolgendo lo spettatore e accompagnandolo in un viaggio che amplifica ogni emozione;

5) perché è un film che ci parla dell’oggi evitando semplificazioni e mettendo in scena le contraddizioni del nostro tempo tra polarizzazioni ideologiche e il prezzo di utopie infrante. Una battaglia dopo l’altra è uno splendido affresco che intreccia pubblico e privato, grandi conflitti e fragilità quotidiane, interrogandoci senza però offrire facili risposte. E risulta così potente proprio perché ci costringe a guardare in faccia il presente con le sue lacerazioni e le speranze ancora aperte.


Voto: 4 stelline (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)

www.warnerbros.it/unabattagliadopolaltra/




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