venerdì 18 dicembre 2015

Star Wars: Il risveglio della Forza

5 buoni motivi per mettere il cuore in pace e accettare l'episodio VII per quello che è: una splendida avventura che riesce nell'impresa (per nulla scontata) di non deludere nessuno:


1) perché non gli manca nessun ingrediente per soddisfare le tante richieste (e soprattutto le esigenze) della Disney: restituire ai fan quella Fede in parte perduta dopo gli episodi I, II e III con una saga nuova che tuttavia (ri)partisse dalla Trilogia originale; coinvolgere i più giovani e in genere tutti coloro che fino a oggi avevano vissuto questo universo solo in modo tangente; vendere senza riserve un "prodotto" di altissima qualità sia a quelli che avevano sempre snobbato Star Wars sia a quelli che al cinema ci vanno esclusivamente per eventi di portata mondiale (con ben chiaro in testa l'obiettivo di superare il record di incassi di Avatar);

2) perché se da un lato non si aspettava altro che il "ritorno a casa" di Han Solo e Chewbecca, dall'altro era lecito affrontare l'inserimento dei nuovi personaggi con un certo scetticismo: invece ci si deve ricredere perché funzionano tutti alla perfezione, al di là di qualche irrilevante sbavatura. Da Rey, la giovane mercante di rottami ancora ignara del percorso che l'attende, a Fin, il coraggioso Stormtrooper che abbandona il Nuovo Ordine per passare alla Resistenza; da Poe Dameron, “il miglior pilota della Resistenza”, a BB-8, il droide dal destino simile a quello di R2-D2. Ma su tutti Kylo Ren che, certo, al momento è ancora troppo tormentato per essere il nuovo Darth Vader, ma ha tutti i presupposti per potersi "formare" e ambire a diventarlo.   

3) perché l'Universo fantascientifico in cui si muovono i personaggi, benché nuovo, non si discosta affatto da quello noto a tutti: Jakku, il pianeta desertico che tanto (troppo?) ricorda Tatooine, le montagne innevate che richiamano alla memoria la mitologica battaglia di Hoth, le foreste già viste sulla luna boscosa di Endor e i suoi Ewok... Forse si sarebbe potuto dimostrare un po' di coraggio discostandosi in modo più netto dal passato, ma è tutto talmente grandioso e altisonante da passarci sopra senza troppi problemi.

4) perché Il Risveglio della Forza ha il coraggio di mettere da parte la (asettica) computer grafica che purtroppo aveva contraddistinto gli episodi I, II e III, riuscendo a ricostruire un'atmosfera vintage ma al tempo stesso innovata con una dovizia di particolari davvero entusiasmante (come ad esempio avviene per le divise delle milizie del Nuovo Ordine). In questo senso il vero successo è stato recuperare la dimensione visiva perduta di Star Wars, ma con un ritmo "moderno" e quasi sempre vertiginoso, dettato dalla velocità e dalla potenza delle battaglie, dei combattimenti e degli inseguimenti che da sempre della saga costituiscono il cuore pulsante;
5) perché solo J.J. Abrams sarebbe stato in grado di prendere tutte le tessere della famiglia Skywalker, mischiarle per oltre due ore di film (basandosi sui tempi comici semplicemente perfetti di alcune scene e sul sentimentalismo mai fuori luogo di altre) e tirar fuori dal sofisticato intreccio che ne deriva l'amletico dubbio con cui ci lascia infine. Ma se è chiaro in quali personaggi scorre potente la Forza, non risultano altrettanto immediati i rapporti tra gli stessi e, soprattutto, l'apparizione finale (al di là di facili supposizioni) apre la porta a molti interrogativi cui solo gli episodi VIII e IX sapranno dare risposta.


Voto: 3 stelline e mezzo (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4) 



Nessun commento:

Posta un commento