venerdì 13 gennaio 2017

Rogue One: A Star Wars Story

5 buoni motivi per cui Rogue One: A Star Wars Story non è solo uno spin-off di Star Wars ma è addirittura uno dei migliori film dell'intera saga:



1) perché nessuno avrebbe pensato che dopo la regina Padmé Amidala, la principessa Leia Organa e, da ultima, Rey ne Star Wars: Il risveglio della Forza, ci sarebbe stata un'altra eroina (Felicity Jones nei panni di Jyn Erso) in grado di diventare la leader di un gruppo di ribelli desiderosi di combattere l'Impero. Esattamente come Leia e Rey, pure l'impetuosa Jyn decide di mettere eroicamente le proprie abilità al servizio di uno scopo superiore imbarcandosi in una missione disperata per conto dell'Alleanza Ribelle: lo farà anche per riscattare il padre Galen Erso, un ingegnere imperiale costretto a lavorare alla creazione della Morte Nera;

2) perché Rogue One non è solo un film di Star Wars o, più in generale, di fantascienza, ma è anche un grande film di guerra: ci sono combattimenti corpo a corpo, scene che rievocano addirittura lo Sbarco in Normandia, enormi astronavi, luccicanti armature, nuovi mezzi militari, armi tecnologiche sempre più all'avanguardia e habitat planetari inediti talmente realistici da non temere rivali dal punto di vista concettuale e della realizzazione tecnica, se paragonati alle precedenti pellicole;

3) perché è denso di quell'ironia sottile e di quello humour tipicamente British che hanno reso celebri gli altri film: e se allora il compito di intervallare i momenti drammatici ed epici era demandato soprattutto a C-3PO e a R2-D2 (che tra l'altro appaiono in un cammeo mentre osservano i preparativi per l’attacco al pianeta Scarif), questa volta è un droide imperiale (K-2SO) riprogrammato dai ribelli a segnalarsi per il sarcasmo delle sue battute.Tra l'altro tocca proprio a lui dire la storica frase: "Ho un cattivo presentimento”Ma in generale tutti i personaggi nuovi, sia quelli appartenenti alla Ribellione che quelli dell'Impero, funzionano alla perfezione quando si mescolano con le tante citazioni, più o meno sottili, alle scene e alle vicende degli altri film;


4) perché il gruppo di ribelli che riesce a rubare i piani della Morte Nera è quanto di meglio i fan potessero auspicare: oltre a Jyn e a K-2SO, infatti, ci sono un comandante che si è schierato contro l'Impero (Saw Guerrera), un ribelle esperto di spionaggio (Cassian Andor), un pilota (Bodhi Rook) che inventa il nome "Rougue One", un monaco guerriero che crede nella Forza anche se non sa maneggiarla (Chirrut Îmwe) e la sua spalla (Baze Malbus), un sicario che lavora a contratto. Insomma, i magnifici sette... ribelli;

5) perché tra i tanti richiami ai personaggi della Saga principale (su tutti il generale Tarkin splendidamente ricreato in computer grafica) e delle serie animate (come Saw Gerrera, interpretato da Forest Withaker e comparso ne Star Wars: the Clone Wars), spicca quello di Darth Vader che, nei pochi minuti sullo schermo, con la sua presenza epica e la sua spada laser vale da solo tutto il film. Addirittura si scopre il lugubre castello in cui vive su Mustafar, lo stesso pianeta vulcanico dove era avvenuto lo scontro tra Anakin e Obi-Wan Kenobi... e in questo senso non c'è davvero bisogno di aggiungere altro.


Voto: 4 stelline (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)




1 commento:

  1. Io avrei aggiunto anche un sapiente uso della CGI, che ha reso i vari mondi e le scene "reali" (e non in computer grafica)... Però poi i punti sarebbero stati 6! ;)

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