mercoledì 18 gennaio 2017

Il GGG - Il grande gigante gentile

5 buoni motivi per cui Il GGG - Il grande gigante gentile non sarà mai il nuovo E.T. l'extra-terrestre:


1) perché l'adattamento di Melissa Mathison (già sceneggiatrice di E.T. l'extra-terrestre), basato sul celebre libro per bambini di Roald Dahl del 1964, trasforma quella che sarebbe potuta essere una storia per famiglie - e dalla Disney non ci si può aspettare ovviamente nulla di diverso - in un film davvero troppo per bambini, in cui ci si sforza di divertirsi tra mille improbabili gag o di commuoversi con poetici (e a volte infantili) tocchi di magia; 

2) perché la regia di Steven Spielberg, che era interessato al progetto addirittura dal 1991 e che in passato aveva chiesto a Robin Williams di interpretare il gigante, in molti tratti sembra andare avanti col freno a mano tirato: non mancano certo momenti in cui Spielberg si ricorda di essere un grande cantastorie, ma in generale non riesce a meravigliare come invece aveva fatto negli altri suoi film favolistici, da E.T. l'extra-terrestre Hook - Capitan Uncino, da A.I. - Intelligenza Artificiale Le avventure di Tintin - Il segreto dell'Unicorno;   

3) perché la gentilezza del Gigante, splendidamente interpretato in motion capture da Mark Rylance (premio Oscar come miglior attore non protagonista sempre con Spielberg ne Il Ponte delle Spie), che emerge in ogni sua espressione, gesto o movenza e che diventa la base della sua amicizia con la piccola Sophie (la giovanissima inglese Ruby Barnhill), pesa il giusto in questa storia di amicizia, ma alla fine manca di quel pathos e di quella profondità che legava (anche psichicamente) E.T. e il suo piccolo amico Elliot;

4) perché se è vero che Spielberg richiama per la ventisettesima volta (!) il compositore John Williams a creare delle splendide ed emozionanti sonorità, è altrettanto vero che la musica insieme alla cura dell'aspetto grafico di certe invenzioni surreali, sono gli elementi a spiccare di più in un contesto che nel suo complesso non ha un ritmo vorticoso e nemmeno brilla per quell'originalità che in passato ha reso così famoso il celebre "creatore dell'immaginario";
5) perché al di là di tutto, come del resto dimostrano gli scarsi incassi al botteghino, resta un film pensato e fatto appositamente per i bambini, che vuol far passare un messaggio di speranza e di bontà in un mondo (non solo al cinema) talmente esasperato dalla violenza da far sopraggiungere un’atmosfera di intolleranza generale verso i diversi... giganti compresi.   


Voto: 2 stelline e mezzo (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)

www.thebfgfilm.com



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