5 buoni
motivi per cui A Complete Unknown è un'opera
in grado di rendere perfettamente il caos creativo e la genialità di Bob Dylan:
1) perché Timothée
Chalamet riesce a catturare l'essenza del giovane Dylan con una performance magnetica
e ipnotica, bilanciando perfettamente l’arroganza e la vulnerabilità di un
artista in fase di formazione. La sua voce, il suo modo di muoversi e la sua capacità
di rendere il linguaggio enigmatico di Dylan rendono la sua interpretazione oltremodo
stratificata e credibile;
2) perché
James Mangold adotta un approccio elegante e raffinato che, senza cadere nell’agiografia,
evita la classica linearità del biopic, preferendo una narrazione che alterna
momenti più intimi a sequenze che flirtano con la leggenda. A Complete Unknown non cerca di spiegare
Dylan ma di farne percepire l'essenza mostrando i contrasti tra il suo genio
artistico e la sua volontà di sfuggire a ogni definizione;
3) perché la
ricostruzione del Greenwich Village degli anni ’60 è vibrante e autentica, con
una fotografia che cattura il fumo dei club, le strade affollate e il fermento
artistico di un'epoca in trasformazione. La scenografia e i costumi contribuiscono
poi a rendere A Complete Unknown un
vero e proprio viaggio nel tempo, restituendo l’energia grezza di quegli anni;
4) perché la
musica di Dylan, ovviamente elemento centrale di tutto il film, viene trattata
con
grande rispetto: piuttosto che limitarsi ai successi più noti, A Complete Unknown esplora il suo repertorio
meno commerciale, arricchendo la narrazione con scelte musicali che
rispecchiano i momenti di svolta della sua carriera. Inoltre, l’uso di
performance dal vivo e di registrazioni originali crea un legame potente tra la
finzione filmica e la realtà storica;
5) perché A Complete Unknown non cerca di definire
in modo netto o definitivo la sfuggente personalità di Bob Dylan, ma abbraccia tutte
le sue (infinite) contraddizioni: da un lato il ragazzo di provincia che
diventa la voce di una generazione e poi rinnega quel ruolo, dall’altro l’artista
che vuole costantemente reinventarsi. A
Complete Unknown riesce così a rendere omaggio al Menestrello rispettando la
sua natura elusiva e lasciando allo spettatore la libertà di interpretare chi
fosse veramente.
Voto: 3 stelline (ovviamente nella scala del Mereghetti dove il massimo è 4)